"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi." (M. Proust)

Un disturbo d'ansia in età evolutiva

Un disturbo d'ansia in età evolutiva

L'ansia costituisce una risposta funzionale a situazioni oggettivamente pericolose, in quanto genera l'allerta necessaria per affrontare un pericolo. In tal senso, essa ha una funzione adattiva ovvero stimola la vigilanza, l'attenzione e ci tiene a distanza da situazioni pericolose grazie all'attivazione di reazioni fisiologiche di allarme.

Pertanto, si osserva ansia patologica (disturbo d'ansia) nell'infanzia quando essa:

  • non è generata da stimoli oggettivamente pericolosi;
  • genera comportamenti disadattavi;
  • non è originata da paure tipiche e frequenti nei bambini;
  • è osservabile anche se non viene chiaramente percepita e verbalizzata.

Un disturbo d'ansia in età evolutiva è il mutismo selettivo.

Secondo il DSM - IV-TR  il mutismo selettivo è l’incapacità di parlare in una o più importanti situazioni sociali, come a scuola, nonostante eloquio, sviluppo e comprensione del linguaggio siano adeguati, anche se possono essere usati altri mezzi di comunicazione non verbale. Non è dovuto a un altro disturbo mentale o a un’incapacità correlata allo sviluppo, anche se è stata riferita l’incidenza di sviluppo ritardato del linguaggio o difficoltà di articolazione.

I risultati di ricerche evidenziano come la reazione emotiva rabbiosa alla diagnosi di MS e l’invischiamento familiare possono ostacolare la comprensione genitoriale del disturbo del figlio in termini di “condizione emotiva ansiosa”. Da qui, gli autori hanno ricavato le implicazioni dei risultati sulla pratica clinica sia in base a concezioni psicopatologiche che in funzione dello sviluppo dei trattamenti psicologici familiari nei casi di MS in età evolutiva (Compare, Gorla, Molinari).

Non sempre è facile identificare casi di mutismo selettivo: il fenomeno, infatti, è ancora poco conosciuto e vi è  molta confusione al riguardo.

Il mutismo selettivo, come precedentemente detto, è strettamente connesso con i disturbi d'ansia: proprio per questo, è inopportuno reagire con punizioni e minacce che risultano non solo pericolose, ma anche controproducenti; sgridare o spaventare il bambino rischia solo di aumentare il livello di ansia, creando un circolo che si autoalimenta. Gli adulti devono lavorare sinergicamente per rendere l'ambiente extra-familiare un luogo tranquillo e rilassato, in cui il bambino si trova a suo agio. Riuscire a parlare ed esprimersi in maniera tranquilla e serena ne sarà , di conseguenza, un riflesso.

Silvia Recchia
08 febbraio 2018