"Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi." (M. Proust)

Sostenere le famiglie con minori in affido

Sostenere le famiglie con minori in affido

“Il bambino che viene posto in affido vive in modo molto inteso un evento critico quasi sempre imprevedibile” (Greco e Iafrate, 2001). In molti casi l’evento della separazione dalla famiglia è improvviso e genera nel bambino dolore e sofferenza, nonostante venga allontanato da una situazione di vita non ideale. Cirillo e Cipolloni (1994) e Altshuler (1999) sottolineano che per il bambino affrontare ed elaborare questo fatto traumatico richiede tempo e lavoro psichico, dal momento che la famiglia d’origine è il luogo in cui egli ha vissuto e dove ha trovato le prime importanti relazione di attaccamento. Nonostante gli aspetti critici del nucleo primario d’appartenenza, la separazione da esso è un aspetto particolarmente problematico, così come complesso è il processo di rielaborazione della propria posizione rispetto ad esso e della sua definizione, che viene percepita dal bambino gravata da un giudizio negativo. Il fatto di venire allontanati da casa fa percepire al bambino la rappresentazione di inadeguatezza che gli altri hanno della sua famiglia.Esistono due dimensioni che coesistono senza contrapporsi: l'appartenenza e la continuità. Qullo che diviene fondamentali, per alcuni bambini, è pemettere di vivere una stabile e sicura appartenenza, anche se ciò si realizza a scapito del loro sentimento di continuità.Il bambino spesso è consapevole dei limiti dei propri genitori o dell’unico genitore che gli rimane e, specialmente se l’affido gli è d’aiuto, può sentirsi in colpa perchè non è rimasto a casa a prendersi cura della mamma malata di mente o dei genitori tossicodipendenti: comunque sente di avere delle responsabilità nei loro confronti e teme che, in sua assenza, possa accadere loro qualcosa di grave. In questi casi è molto importante che l’operatore comunichi al minore che la responsabilità dell’allontanamento è dei grandi, i quali hanno formulato per lui un progetto che ha come scopo il suo benessere e la sua serenità. Il bisogno del bambino è quello di diventare un membro a pieno titolo della sua famiglia.Il ruolo della famiglia affidataria sarà quello di seguire il minore nella ricerca del proprio equilibrio fornendogli gli strumenti necessari per far fronte al disagio emotivo provocato dal senso di smarrimento che nasce dal vivere questa doppia appartenenza. 

 

Dr.ssa S. Recchia

 

Silvia Recchia
11 febbraio 2018